Il commercio internazionale degli elettrodomestici
Sono prodotti in genere voluminosi, ma questo non sembra costituire un grande problema per il commercio internazionale degli elettrodomestici. Nel 2010, sono state circa 185 milioni le unità che hanno passato almeno una frontiera. Includiamo in questo novero circa 50 milioni di unità fra frigoriferi e congelatori, almeno 70 milioni di forni (il prodotto che è più difficile da monitorare, in quanto le unità di fornetti e scaldavivande, che non si vorrebbero includere nel conto, “sporcano” le statistiche), 32 milioni di lavatrici, 18 milioni di cappe, 13 milioni di lavastoviglie.
Cottura
Nel campo della cottura, i Cinesi hanno raddoppiato il proprio export dal 2005 al 2010, passando da 1.2 a 2.4 miliardi di dollari. In seconda e terza posizione troviamo Germania ed Italia, la prima vede una flessione del proprio export a partire dal 2008, la seconda (Italia) da un anno prima. In quarta posizione la Turchia, che nel 2010 ha raggiunto un export pari a 550 milioni di dollari. La Germania è anche il secondo paese importatore di Cottura, dopo gli Stati Uniti e prima di Francia e Gran Bretagna. Se includiamo nel novero dei cooking appliances anche i prodotti di valore unitario molto basso (10-20 dollari a prezzi di fabbrica), la quota della Cina in quantità raggiunge l’80% (e comunque un più che ragguardevole 33% in valore).
Anche per frigoriferi e freezers a fare la parte del leone sono i Cinesi, che hanno incrementato del 40% le proprie esportazioni in quantità dal 2007 al 2010, da 22 a 29 milioni di unità. Le importazioni dei primi sette Paesi importatori (Stati Uniti, Francia, Giappone, Germania, Gran Bretagna, Canada, Italia) sono complessivamente in flessione (da 32 a 29 milioni di unità) ma in compenso crescono ed a tassi sostenuti le importazioni di frigoriferi e freezers in Asia , Russia ed America Latina.
Lavastoviglie
Francia, Germania, Gran Bretagna, Canada sono i maggiori paesi importatori di lavastoviglie. Alla frontiera, il valore unitario medio di una lavastoviglie di importazione risulta più alto per il Canada (295 dollari) e più basso per la Gran Bretagna (213 dollari).La Germania controlla circa il 33% in valore del commercio internazionale di lavastoviglie. Nel 2010, la Cina ha superato l’Italia nel ranking, che ora occupa quindi la terza posizione.
Non sorprenderà nessuno il fatto che le esportazioni Cinesi fanno leva in primo luogo sul prezzo: il valore medio unitario di un frigorifero/freezer alla esportazione (indicativamente un terzo rispetto al prezzo del prodotto per il cliente finale)è di 120 dollari, all’incirca la metà del prezzo medio calcolato sull ”universo” dei 50 Paesi al mondo esportatori. Le imprese italiane presentano un prezzo medio pari a 300 dollari ed anche superiore (quasi 450) il valore medio unitario per le imprese tedesche. Sia per la Germania che per l’Italia, il valore medio si riduce del 5%-10% nell’ultimo biennio, dal 2008 al 2010.
Concentrazione
Soprattutto se visto dal lato delle esportazioni, il commercio internazionale di elettrodomestici si presenta abbastanza concentrato: nel campo dei frigoriferi e freezers, sette paesi (in ordine decrescente di fatturato Cina, Messico, Sud Corea, Turchia, Germania, Italia, Stati Uniti) hanno esportato nel 2010 circa 55 milioni di unità, per un valore complessivo superiore agli 11 miliardi di dollari. Su tale insieme (i top 7) la quota della Cina risulta pari a circa il 30% in valore ed il 50% in quantità. I top 7 delle importazioni (sopra citati) hanno importato “solo” 30 milioni di unità, per “appena” 8 miliardi di dollari. Il valore medio unitario delle importazioni dei top 7 è pari a 285 dollari, circa il 40% in più rispetto al corrispondente valore medio unitario dei maggiori esportatori.
Le esportazioni italiane di frigoriferi sono in tendenziale flessione almeno dal 2004 (da 1.6 a 1.4 miliardi di dollari) ma sono crollate nell’ultimo biennio registrato: meno di un miliardo nel 2009, circa 850 milioni nel 2010. Le esportazioni della Germania sono invece aumentate, e non poco (da 730 a 1190 milioni di USD) fra il 2004 ed il 2008, poi stabilizzarsi su valori leggermente superiori al miliardo. Stati Uniti e Canada importano frigoriferi e freezer complessivamente per oltre 4 miliardi di dollari ed oltre 11 milioni di unità. Le esportazioni del Messico (2.8 miliardi) sono rivolte per la stragrande maggioranza verso questo mercato. In flessione da 7 a 4 milioni di unità le esportazioni della Sud Corea. Tale flessione è in larga misura dovuta a decentramento produttivo per le produzioni a minore valore aggiunto, tanto è vero che il valore medio per le esportazioni coreane passa in pochi anni da 225 a 355 dollari. In crescita le importazioni del Giappone (da 2 a 3 milioni di unità, prevalentemente dalla Cina) e del Canada (da 1.7 a 1.8 milioni, prevalentemente dagli Stati Uniti).L’Italia ha importato nel 2010 oltre due milioni di unità, pari a un valore di circa mezzo miliardo di dollari. L’attivo della bilancia commerciale dell’Italia in questo settore si è ridotto da 1.2 miliardi a 300 milioni nel periodo 2004-2010. Nello stesso periodo, la bilancia commerciale della Germania passa da un sostanziale pareggio ad un attivo di circa 200 milioni di dollari.
Cappe: partita a due
Per quanto riguarda le lavatrici, i primi 7 paesi controllano oltre l’80% delle esportazioni. Cambia un poco il ranking: in ordine discendente troviamo Cina, Italia, Germania, Turchia, Sud Corea, Messico, Slovakia.
L’Italia mantiene la prima posizione nel commercio internazionale delle cappe: esportazioni per 500 milioni di dollari (ma erano 860 nel 2007) contro i 350 milioni della Cina. Come era lecito aspettarsi, abbastanza diversi i valori medi unitari, pari rispettivamente a 123 e 40 dollari. Le parti si invertono se esaminiamo i dati dell’import: la Cina importa cappe relativamente costose (166 dollari alla frontiera) e l’Italia cappe relativamente economiche (53 dollari).
Particolarmente elevato il valore medio per le esportazioni tedesche (438 dollari, ma in tendenziale flessione) e statunitensi (452 dollari, stabile negli ultimi anni). Dal lato delle importazioni, intorno ai 380 dollari il valore medio di acquisto sia per Stati Uniti che per il Canada. Italiani e Giapponesi importano frigoriferi e freezer da 250 dollari, Francesi, Tedeschi e Britannici importano prodotti leggermente più economici: 210-230 dollari.